Dopo il buon riscontro di pubblico, l'autrice Silvia Devitofrancesco ha deciso di dare una seconda vita al suo romanzo attraverso il self. L'opera sarà disponibile da domani su Amazon e Kobo.
Titolo: "Lo specchio del tempo"
Autrice: Silvia Devitofrancesco
Editore: Self publishing
Pagine: 157
Prezzo: 10,20 - ebook 1,99
In arrivo: 1 marzo
TRAMA
«Avvertivo
strane sensazioni. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere e
avevo paura per me.» Due donne
diverse dai destini intrecciati, l’una lo specchio dell’altra. Un
manoscritto le farà incontrare mettendo così a confronto due epoche
diverse e due donne simili, vittime di un padre padrone, ancorate a
un amore romantico, capaci di lottare per la vita. Due storie legate
dallo specchio del tempo, dove il passato incontra il presente e in
cui due donne lontane eppure vicine, lottano per rivendicare il
diritto di scegliere il proprio destino e il loro sogno d’amore.
L'AUTRICE
Silvia
Devitofrancesco è nata a Bari nel 1990. È laureata in Lettere
(curriculum “Editoria e Giornalismo”) e ama scrivere e leggere
sin da piccola. Gestisce un blog nel quale propone recensioni,
blogtour e interviste.
Esistono amori che vanno al di là del tempo, al di là della realtà.
Amori che rimangono custoditi nel cuore come vecchi ricordi
incandescenti.
Come dei sogni mascherati.
Per Gracy, una ragazza estrosa ed ancora molto immatura, la routine
della sua nuova vita sembra non aver più una reale dimensione. Scossa da
quei sogni che prima le sembravano così naturali ma che invece
nascondono più di quanto immaginasse.
Eternal Flame è la storia di due anime che si amano. Due anime che
nonostante siano già state prese di mira dal destino continueranno a
cercarsi, a rincorrersi nei sogni di Gracy. Sogni che presto potrebbero
trasformarsi anche in realtà.
Nathan e Karen non conoscono l'esistenza l'uno dell'altra. Le loro vite
scorrono separate dall'oceano fino a quando il destino non decide di
incrociare le loro strade, in modo imprevedibile e devastante. Una
verità celata, quasi uno scherzo del destino, si prenderà gioco di loro,
allontanando ciò che non può essere unito.
Vi consiglio di vedere anche il booktrailer, perché è molto carino :) Cliccate QUI.
Buon lunedì e benvenuti alla quinta tappa del blog tour dedicato a questo libro :) Ho pensato di parlarvi delle principali ambientazioni come se stessimo andando a visitarle (ovviamente nel 1912), visto che i luoghi descritti dall'autore esistono davvero.
Per andare a Broughty Ferry si prende il treno a vapore che ferma alla stazione di West Ferry - luogo in cui mette piede il luogotenente investigatore John Trench, il mio personaggio preferito, per aiutare a risolvere il caso e che vedrà partire il commissario capo di Broughty alla ricerca di risposte - e poi si prende il tranvai per raggiungere il paesino.
Broughty Ferry è un paesino sulla costa scozzese soprannominato il gioiello della corona di Dundee. I cittadini qui possono respirare un'aria pulita grazie alla presenza del Firth of Tay, il fiordo sul Mare del Nord su cui si getta il fiume Tay.
Per respirare questa splendida aria ci si può dirigere al Molo del Pilota dove i pescatori tengono le proprie
barchette e il bucato svolazza. E' qui che va il sergente Fraser anche per vedere "il mondo intero".
È un buon punto da cui osservare. Se un uomo desidera percepire le stelle attraversare i cieli, e sentire la polvere della vecchiaia spazzata via dal risvolto dei suoi pantaloni, ci sono posti peggiori del Molo del Pilota in cui farlo. Se guardo alla mia sinistra, c’è il castello sotto un cielo gonfio di nuvole ribollenti e in fuga, il suono pigolante, strepitante e lacrimoso dei gabbiani che senza sosta si chiamano l’un l’altro, e le onde, di un blu scuro come la mia uniforme, fino ai confini del mondo, i veri e propri confini del mondo, dove s’infrangono in un’immutabile linea di spuma attraverso la barriera, e un faro lontano che scruta ancor più lontano, oltre quel confine del mondo, puntato su un nuovo orizzonte che non mi è dato vedere, una grande, immensa distesa blu di infinito delimitata solamente a sud da foreste e colline, e poi da alcune case e altre ancora, che quando il mio sguardo vira a ovest si addensano, aumentando sempre più man mano che si avvicinano al ponte della ferrovia.
Non manca nulla a questo paesino:
eleganti giardini pubblici, campi da bocce, pub, chiese, uno yacht club, il municipio,
l'ufficio postale che è un bell'edificio in pietra con colonne
romane ai lati e le cifre reali del vecchio Re sul frontone e non
distante la stazione di polizia dove conducono le indagini oltre al
sergente e al signor Trench, il commisario capo Sempill.
Per raggiungere il luogo del delitto bisogna scendere alla fermata di Strathern Road e camminare fino a Grove Road. Siamo così giunti a Elmgrove, magione della signorina Jean Milne.
La villa è circondata da un muro alto più di 2
metri, un cancello a doppio battente per le vetture e tra due
pilastri un portoncino più stretto per i visitatori a piedi. Ha due
acri di giardini, alberi e cespugli, suddivisi in parchi, orti e
frutteti. E' presente un vivaio delle felci, un giardino d'inverno e una
serra della vite. Un tempo era tutto bellissimo maquando aveva rinunciato alla manutenzione della casa e si era ritirata in alcune piccole stanze del pianterreno, la signorina Milne aveva trascurato anche il parco finché si era ridotto a un semplice prato ricoperto di muschio all’ombra di alberi e di alcuni cespugli sparsi di rose. Tutto il resto versava in un vergognoso stato di selvatichezza. Ci sarebbe stato di che farne una predica. La casa possiede 23 stanze, oltre a quelle di servizio, ma ci sono pochi mobili.
La signorina Milne occupava solo la camera da letto e la sala da pranzo, decorate da composizioni floreali.
Dopo l'entrata principale della casa,
troviamo una porta a vetri che porta al vestibolo e infine due tende che
separano l'atrio. E' in quest'ultimo luogo che viene ritrovata la signorina Milne distesa sul tappeto.
Il prigioniero accusato di aver ucciso la signorina sarà portato nella prigione di Dundee. In questa città dalla quale chi può scappa, l'aria è maleodorante a causa anche
delle fabbriche, i caseggiati sono affolati e a ogni angolo si trova
un pub. A Union Street troviamo il palazzo di giustizia con accanto
la prigione e gli uffici di polizia molto più grandi rispetto a quelli di Broughty Ferry e più avanti il cimitero dove viene portata Miss Jane Milne per l'autopsia.
Non v’era dubbio che fosse assai più imponente rispetto al piccolo, modesto commissariato di Broughty Ferry. C’erano magnifici cancelli dai quali si accedeva a un cortile e, oltre quello, a un grande edificio di pietra adeguato a un corpo di polizia del potere e della maestà di quello della città di Dundee, con abbondanza di ottoni lucidati, mogani splendenti e altri arzigogoli scolpiti. Gli agenti di polizia costituivano un’ala dell’imponente monumento alla giustizia. Qui c’erano gli uffici del signor procuratore Mackintosh – poco amico della polizia di Broughty Ferry – e dello Sheriff Clerk. Qui c’era un gran numero di magnifiche e terribili aule di tribunale e, nella parte più remota dell’edificio, in un’ala che rispecchiava la stazione di polizia con perfetta simmetria greca, il carcere della città.
Non dimenticatevi di partecipare alla prima tappa se volete vincere
il libro e consiglio, a chi ancora non l'ha fatto, di leggere anche le
altre tappe :)
Il 25 febbraio la blogger Rosa vi parlerà del libro attraverso la sua recensione e vi dirà chi ha vinto le copie messe in palio :D
Buongiorno,
lo so che è solo il 15 febbraio ma che ci posso fare se già sono curiosa di sapere quali libri usciranno a marzo XD A voi va di conoscerli? Spero di sì ^__^
Titolo: "Il bazar dei brutti sogni"
Autore: Stephen King
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 504
Prezzo: 19,90
In arrivo: 22 marzo
TRAMA
Il maestro dell’horror Stephen King regala un altro libro da brivido: Il
bazar dei brutti sogni. Questa nuova raccolta di racconti propone
vecchie glorie dello scrittore e short stories assolutamente
imperdibili. Tutto parte dai sogni che sono un immaginifico bagaglio da
cui parte l’inventiva gialla di King. Da lì lui parte per creare scenari
mostruosi e terrificanti in cui una bambola può diventare la nostra
peggior nemica o il gatto di casa nasconde una personalità da killer. Ma
la fonte narrativa più incredibile di Stephen King è quella che parte
dalle storie narrate nell’infanzia in cui si stava attorno al focolare a
raccontarsi storie incredibili e inventate al momento per far
spaventare l’amico di sempre o quello odiato da sempre. Il bazar dei
brutti sogni parte da questo, racchiude gli incubi di tutti noi e li
porta sulla pagina, ma è come vederli, sono già pronti per una
trasposizione cinematografica, pronti a vivere in ognuno di noi e a
inquietarci giorni e, soprattutto, notti. Il bazar dei brutti sogni è un
incredibile raccolta horror da non perdere.
La cover è meravigliosa *_* Anch'io prendo ispirazione dagli incubi e dopo averne fatto uno, se è davvero forte, mi segno ogni dettaglio sulla carta. Non sia mai che da uno di essi esca una bella storia prima o poi ;)
Devo chiedere al signore perché mi ha dato te e non il figlio di
signora castía. – e cos’ha lui piú di me? – È morto. Inflessibile,
caustica, cinica e generosa, frivola e dolente: la mamma di Francesco ha
sempre l’ultima parola. Proprio come tua madre. e proprio come la tua
arriva dritta al cuore. Una serie di dialoghi folgoranti,
irresistibilmente comici, che tessono il racconto di un’intera vita,
anzi due: quella di un figlio e di sua madre, dall’infanzia fino a oggi.
Con grazia estrema, ma senza sconti, Francesco Abate ha scritto la
tragicommedia del rapporto sentimentale piú dolce e ingarbugliato di
tutti.
Titolo: "Mia madre e altre catastrofi"
Autore: Francesco Abate
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 168
Prezzo: 16,00
In arrivo: 1 marzo
TRAMA
È "maoista" ma va in chiesa, è devota al marito ma non rinuncia al
collettivo femminista. Per merenda ti propina la solita rosetta con
margarina e zucchero, ed è convinta che due colpi di battipanni ben
assestati sul sedere non possano che temprarti il carattere. Insegna in
una scuola di periferia e fa il bagno al mare anche in dicembre. Se le
chiedi perché, ti risponde: lo so io. Se le racconti una cosa, ti
risponde: lo so già. È la mamma di Francesco. Nato come una serie
social a episodi, questo libro mette in scena una giocosa, inarrestabile
dialettica tra madre e figlio che, tra una risata e l’altra, ci
commuove.
Titolo: "The Woden's Day"
Autrice: Tania Paxia
Editore: Self publishing
Pagine: 304
Prezzo ebook: 1,99
In arrivo: 17 marzo
TRAMA
“Siamo amici solo il mercoledì sera e quando non siamo in pubblico”. (Woden Audrey Doolittle)
Woden è una patita della chimica e dell'elettronica, piatta come uno
skateboard, occhi e capelli di un castano normale e nessun segno
particolare, a parte un dente scheggiato per colpa di una caduta
sull’asfalto da piccola e il vizio di tingersi le ciocche di capelli di
colore diverso quando ne ha voglia. Per il resto è una normalissima e
anonima diciassettenne, un po’ maschiaccio, che ogni tanto d’estate si
diletta ancora a correre sui marciapiedi con lo skate. Colleziona
montature di occhiali da vista stravaganti e non è il massimo della
bellezza, ma a lei va bene così.
"Sono un pessimo amico del mercoledì". (Carter Fitzpatrick)
Carter (Saetta) è un pilota Nascar e il suo sogno è di correre nella
Spint Cup. È il 'non ragazzo' di Felicia Hadley, la diva del liceo, ma
se la spassa con tutto il gruppo delle Cheerleaders, tranne Hannah Jones
che per il momento sembra resistergli. Ma lui ama le sfide, anche
perché i diciassette anni arrivano una volta sola e non ricapitano più. È
una celebrità a scuola da quando in prima superiore era passato dal
go-kart a roba più seria. Anche l’aspetto fisico, nel crescere, si era
evoluto, facendolo assomigliare più a un bel ragazzo e non più a un
ranocchio. Il primo passo era stato togliere l’apparecchio e dopo, tutte
quante, erano cadute nella trappola del pilota biondo con gli occhi
azzurri...
Entrambi hanno un segreto: sono amici da sempre, ma non in pubblico.
Si incontrano il mercoledì sera, a casa di Woden per prestare fede
all'accordo stretto da bambini: il Woden's Day.
Delle domande, però, iniziano a farsi spazio nei loro pensieri... Il
Woden's Day poteva continuare fino al diploma, ma poi? Cosa ne sarebbe
stato della loro amicizia senza l'unica cosa che li legava?
Tra liti, tregue, battibecchi e incomprensioni, Woden con le sue
'teorie' e Carter con la sua 'pratica' cercheranno di trovare una
soluzione al problema.
Titolo: "La piccola biblioteca con le ali"
Autore: David Whitehouse
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 308
Prezzo: 18,90
In arrivo: 1 marzo
TRAMA
Bobby non crede che le cose che succedono nei libri possano capitare
anche nella vita. Sarà che i pochi romanzi presenti in casa sua sono
stati nascosti dal padre in soffitta, o che è passato un bel po' di
tempo da quando sua madre gli raccontava le favole (anche se Bobby ha
solo dodici anni). Da quando sua madre è sparita, lui non fa che
archiviarne le tracce rimaste. Catalogare e contare: è questo che gli
riesce meglio, fino al giorno in cui incontra Rosa. Sola, "diversa" e
collezionista come lui e sua madre, Val, che fa le pulizie in una
biblioteca ambulante. E grazie a loro che, in un estate indimenticabile,
Bobby scopre la magia dei romanzi: le tante finestre che possono
aprirgli sul mondo, le mille avventure che possono fargli vivere. A
bordo della biblioteca, in quello scrigno di storie, Bobby, Rosa e Val
fuggiranno in cerca di salvezza e di una vita migliore.
Titolo: "Ti regalo la luna"
Autrici: Alice Brière-Haquet & Célia Chauffrey
Casa editrice: Gribaudo
Pagine: 32
Prezzo: 5,90
In arrivo: 3 marzo
TRAMA
Una collana dedicata ai primi lettori, con grafica e font create
appositamente per superare difficoltà di lettura o problemi di
dislessia. Storie brevi e colorate, ricche di poesia e personaggi
indimenticabili. Il piccolo Riccardo desidera tanto fare alla sua mamma
il dono più grande: la Luna! Riccardo, però, è solo un bambino, e la
Luna è terribilmente lontana. Deve, quindi, chiedere aiuto a molte
persone, e salire sulle loro spalle per arrivare fino al cielo. A ognuno
di loro promette un pezzo dello splendente astro: basterà la Luna per
tutti? Età di lettura: da 4 anni.
il 14 febbraio, il giorno degli innamorati, usciranno due libri. Il primo è il capitolo conclusivo delle Spose della Notte scritto dall'autrice Anonima Strega, mentre il secondo è un new adult romantico perfetto per San Valentino.
Titolo: "La fine della notte (Le spose della notte 3)"
Autrice: Anonima Strega
Editore: Self publishing
Pagine: 208
Prezzo ebook: 0,99
In arrivo: 14 febbraio
TRAMA
Elias è libero, privato
della memoria, e sta svolgendo il programma di recupero impostogli
dal Consiglio, mentre Dunia, riunitasi alle consorelle, scopre di
essere incinta. Jeremiah è occupato a tenere sotto controllo un’area
in cui pare che i piani di procreazione della Loggia siano ancora in
atto, ma continua a lavorare per accordare privilegi a Dunia. Il
Consiglio vorrebbe che le ragazze si stabilissero a Palazzo, ma
Jeremiah pressa affinché Elias e Dunia non si incontrino. Quando
Dunia, incitata da un rituale che ha messo lei e le consorelle in
guardia nei confronti della Loggia, decide di rivelare la verità
sulla gravidanza a Jeremiah, questi cede al Consiglio e porta a
Palazzo le tre donne per proteggerle, ma non sa che qualcuno di molto
vicino sta manovrando in segreto contro di loro. Fra un rituale e un
incontro, però, certi stimoli visivi possono far riaffiorare i
ricordi anche in chi non dovrebbe averne più...
Titolo: "Baci a labbra salate"
Autrice: Maddalena Cafaro
Mood: Erotico
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo ebook: 2,49
In arrivo: 14 febbraio
TRAMA
La magia di
un’estate può trasformarsi nell’amore di una vita?
Claudia
ha vent’anni ma ha già perso la fiducia nei confronti degli
uomini, per colpa del padre e della relazione che ha concluso da
poco. L'unica cosa che vuole dalle vacanze estive è mare, libri e
nessun ragazzo all’orizzonte. Un giorno, mentre sulla sua tavola da
surf si lascia cullare dalle onde e guarda il cielo sopra di sé,
incontra Daniele. Nessuno dei due vuole una relazione, tra loro solo
un accordo: fingersi fidanzati per scoraggiare la concorrenza.
Invece, tra una passeggiata sulla sabbia bagnata e un battibecco,
scopriranno quanto sia naturale per loro parlare e parlare. Mentre
ignorare un’attrazione che brucia più del sole diventa sempre più
difficile. Ma un rapporto come il loro, nato tra le onde e le stelle
cadenti, può sopravvivere alla lontananza? Un trascinante new
adult, una storia d’amore in cui la freschezza della gioventù
incontra la passione, quella vera.
Buongiorno,
oggi parte il blog tour legato all'uscita del libro La vita segreta e la strana morte della signorina Milne, edito da Sonzogno.
Titolo: "La vita segreta e la strana morte della signorina Milne"
Autore: Andrew Nicoll
Casa editrice: Sonzogno
Pagine: 352
Prezzo: 16,50
In arrivo: 25 febbraio
TRAMA
Nulla è come sembra a Broughty Ferry,
tranquillo paesino sulla costa scozzese. Jean Milne, ad esempio, è una
matura zitella che vive sola in una lussuosa villa di ventitré stanze
(quasi tutte chiuse) ed è, per i suoi concittadini, un modello di
rispettabilità. Eppure, quando viene trovata brutalmente assassinata
nella sua abitazione con i piedi legati e il cranio fracassato,
l’immagine pubblica, che così a lungo ha resistito, comincia a
incrinarsi. Chi può avere ucciso in maniera tanto feroce una signora
così riservata? E perché, di colpo, conoscenti e testimoni diventano
elusivi e reticenti? E chi è l’uomo che, su carta violetta, le ha
scritto, alla vigilia dell’assassinio, una lettera a dir poco personale?
La notizia del crimine si diffonde rapidamente per tutta la Gran
Bretagna, suscitando nei lettori delle gazzette una curiosità così
morbosa che la polizia si sente subito sotto pressione: bisogna trovare
un colpevole e bisogna trovarlo in fretta, anche a costo di qualche
procedura non proprio scrupolosa. A indagare, con i più moderni
ritrovati della scienza investigativa (siamo nel 1912), viene chiamato
da Glasgow l’ispettore Trench, un esperto per i casi più difficili,
affiancato dall’attento sergente Frazer, agente della polizia locale.
Man mano che i due scavano nella vita della signorina Milne, i segreti
della sua esistenza vengono a galla. E alla fine sarà uno shock per
tutti. Basato su una storia vera, e ricostruito grazie a una meticolosa
ricerca negli archivi della polizia e nei giornali dell’epoca, questo
caso viene riaperto con sapiente talento narrativo e tocchi di
britannico humour.
A questo blog tour parteciperà anche il mio blog come potete vedere dal calendario. Vi terremo compagnia fino all'uscita del romanzo. Tenete d'occhio il sito "Atelier dei Libri", perché oggi Glinda pubblicherà la prima tappa.
Oggi insieme a un libro che stavo aspettando ho ricevuto la copia di febbraio della rivista "Il Libraio" e visto che al suo interno ho già trovato dei romanzi interessanti ve li volevo segnalare :)
Titolo: "Noi (e voi)"
Autore: Paul Buhre
Casa editrice: Corbaccio
Pagine: 168
Prezzo: 12,90
In arrivo: 11 febbraio
TRAMA
Anche i teenager sono persone! Ma… Che tipo di persone? Paul Bühre va a
scuola a Berlino e in questo libro descrive quello che gli adolescenti
pensano e quello che fanno quando i genitori non sono nei paraggi.
Consumisti a oltranza, storditi dalla pornografia e inclini a barattare i
regali della nonna in cambio di alcol o erba? Soltanto se vediamo la
vita dei ragazzi di oggi dal punto di vista di genitori insicuri,
insegnanti stressati o magari terapeuti della famiglia. Per la prima
volta un quindicenne ci fa veramente capire qualcosa della sua
generazione. Parla di videogames, moda, ragazze, Erasmus, musica, sesso,
innamoramento e amore nell’età di internet.
E parla anche degli sforzi dei genitori per capire i propri figli.
Sforzi spesso maldestri e destinati a fallire per eccesso di zelo.
Titolo: "La ragazza del buio"
Autrice: Anna Lyndsey
Casa editrice: Garzanti
Pagine: 250
Prezzo: 16,90
In arrivo: marzo 2016
TRAMA
Anna Lyndsey sembra una donna come tante, ma la sua è una storia
straordinaria che l’ha portata a scrivere La ragazza del buio.
Anna è innamorata di Pete, il ragazzo che ha appena conosciuto. Ma un giorno tutto cambia. Anna sta lavorando al computer quando sente la sua faccia bruciare. Prima il computer, poi le lampade dell'ufficio, infine il sole: la pelle di tutto il suo corpo diventa sensibilie a ogni raggio di luce, e i vestiti non riescono a proteggerla. La diagnosi non lascia scampo: una rarissima forma di allergia, incurabile. Anna può solo lenire il dolore vivendo nel buio più completo. Ma quella che sembra una condanna alla solitudine diventa l'occasione per una nuova vita...
«Uno dei thriller più originali degli ultimi anni. E il finale vi lascerà a bocca aperta.»
Publishers Weekly
Titolo: "Prima dell'apocalisse"
Autore: Christopher Galt
Casa editrice: Nord
Pagine: 432
Prezzo: 18,60
TRAMA
Una scritta enigmatica apparsa all’improvviso in tutto il mondo
Una seri di fenomeni inspiegabili
Una catena di morti misteriose
All'inizio erano pochi casi isolati. Poi, però, il fenomeno si è sparso a
macchia d'olio e adesso sempre più persone soffrono di allucinazioni
improvvise e così vivide da sembrare reali. In Francia, una giovane
giura di aver assistito al rogo di Giovanna d'Arco, mentre a Boston
l’intera popolazione ha avvertito le scosse di un terremoto che non si è
mai verificato. In seguito sono cominciati i suicidi. Uomini e donne
che abitavano in luoghi lontani tra loro si sono tolti la vita dopo aver
avuto la stessa visione. E infine è comparsa una frase enigmatica,
scritta sui muri ovunque nel mondo: Stiamo diventando.
Per far fronte a quella che è ormai diventata un'emergenza
internazionale, viene istituita una squadra di agenti e scienziati, di
cui fa parte anche John Macbeth, esperto psichiatra cognitivo. Ed è
proprio lui il primo a intuire che esiste un collegamento tra quegli
avvenimenti e John Astor, il misterioso autore di un libro che
profetizza la fine del mondo. Possibile che sia lui la causa di tutto? O
l’apocalisse è davvero alle porte? Per scoprirlo, Macbeth deve trovare
John Astor prima che sia troppo tardi…
Questo romanzo è già uscito, ma a me era completamente sfuggito. Qualcuno di voi l'ha già letto?
E' uscito il nuovo romanzo dell'autrice Antonella Albano. Dopo l'urban fantasy Io, Liam pubblicato dalla casa editrice Il Ciliegio, un mistery romance contemporaneo che potete già acquistare su Amazon in ebook.
Un
nuovo articolo e lʼimminente
matrimonio:
nel
cuore di Emma ora cʼè
solo questo.
Ma
una villa settecentesca e un affascinante fotografo
Emma
lavora con le parole e le piace un sacco. Vive con un esuberante
setter, Groom, e a breve convolerà a nozze con Giorgio. Quando il
caporedattore le chiede un articolo su una villa settecentesca, non
si aspetta che uno sconosciuto scompigli la vita ordinata che si è
costruita. Sebastiano porta con sé confusione e un alone di mistero.
Lʼuomo
non è quel che dice di essere, eppure lei tende a fidarsi. Inoltre,
che cosa nascondono le lussuose stanze di Villa Dominici? E perché
la tristezza negli occhi di Sebastiano coinvolge Emma così tanto?
L'AUTRICE
Antonella
Albano, classe 1962. Dopo gli studi classici lavora dapprima come
correttrice di bozze e redattrice per alcune case editrici pugliesi,
per poi approdare nella scuola come insegnante e dedicarsi infine
alla didattica per adulti. Collabora dal 2010 con il blog letterario
Diario di Pensieri Persi;
dal 2011 è parte della redazione del sito The
Vampire Diaries Italia. Nel 2013 ha pubblicato il saggio Vampiri,
supereroi e maghi. Metafore e percezione morale nella fiction
fantastica,
per la casa editrice Aracne. Nel 2014 è uscito il suo primo romanzo
Io,
Liam,
per la casa editrice Il Ciliegio.
Mary
Lou Finger ha sedici anni, la passione per la lettura e di perfetto
solo i voti che prende a scuola. I suoi amici, il suo ex ragazzo, sua
madre, la sua migliore amica, sembrano per lei i personaggi di quelle
telenovele che tanto odia. Anche la sua vita sentimentale non va
tanto a genio. Tristan Colin, il ragazzo più sfigato della scuola,
ha intenzione di invitarla a uscire, ma cosa accadrebbe se
lei dovesse accettare? E come mai ogni sabato mattina Tristan
scompare? Dove va? La
sua vita sembra incasinata, fino a quando un incontro inaspettato
cambierà tutto il suo modo di vedere le cose. Sarà proprio lì,
alla Boy and Dolphin Fountain, in Hyde Park che conoscerà Annabel.
RECENSIONE
Ho versato lacrime sulle ultime pagine di questo libro - non mi era mai successo - e ho provato dopo aver letto la parola Fine un nodo alla gola e un senso di perdita.
Questo non è un libro perfetto, perché ci sono dei refusi* e alcune scene un pochino ripetitive nella prima parte, ma ci sono passata sopra perché l'autrice è riuscita a trasmettere emozioni.
E' una storia romantica young adult che vede protagonisti Mary Lou - amo tantissimo questo nome - e Tristan, due adolescenti che nella loro breve vita hanno già sofferto parecchio.
Tristan si è completamente annullato a causa di un fatto collegato alle sue sparizioni del sabato, diventando lo sfigato della scuola solo perché non fa le cose considerate normali per la sua età, mentre Mary Lou ha una vita sociale, fa le cose normali, ma i suoi occhi non sorridono, perché non è davvero sé stessa e perché la sua situazione familiare non è facile.
Sono due anime infelici che si incontreranno per caso un giorno a scuola, perché forse è arrivato anche il loro momento di essere felici.
Ti è mai capitato di sentirti come chiusa in una campana di vetro, dove nessuno può entrare, perché nessuno ti capisce? (...) Sì (...) Tu sei entrata nella mia campana e l'hai infranta.
Poi c'è Annabel, una dodicenne diretta, allegra, che ama la vita, che sarà una musa per Mary Lou e avrà un ruolo importante in questa storia. E' una persona così bella che per molte pagine ho pensato che non fosse reale, ma che fosse un essere di carta uscito dalla vena artistica di Mary Lou.
Tre ragazzi soli che si trovano e che acchiappano quell'emozione sfuggente che si chiama felicità.
La storia è narrata dal punto di vista di Mary Lou e Tristan, ma principalmente da lei.
Mary Lou e Tristan vivranno una storia d'amore con la A maiuscola, un po' complicata, ma che merita di essere vissuta per ciò che dona.
L'autrice manda dei messaggi molto belli attraverso una storia semplice fatta di pensieri, sentimenti e piccoli gesti e compone una parte finale struggente e ricca di emozioni.
Dobbiamo essere noi stessi, ascoltare e capire di cosa ha bisogno la persona che ci sta accanto e collezionare i sogni, ma soprattutto realizzarli.
Assegno 4 stelle solo perché non mi sono piaciute le situazioni ripetitive della parte iniziale.
* I refusi si riferiscono alla versione non definitiva.
L'AUTRICE
Valentina
Bellucci
è nata il 13 novembre 1988 a Livorno, ma vive da tutta una vita a
Santa Luce, un piccolo paesino medievale sperduto tra le dolci
colline pisane. L'amore per l'arte e la letteratura la porta a
dipingere e a scrivere racconti, poesie e romanzi. Gestisce alcuni
blog letterari e gruppi su Facebook organizzando interviste,
anteprime, recensioni e gare di cover.
La
collezionista di sogni è il suo secondo romanzo.
Per acquistare l'ebook cliccate QUI, mentre per contattare l'autrice potete scrivere a valentinabellucci.posta@gmail.com
Ho fatto il mio primo tatuaggio
il 14 Gennaio del 2006, dopo un orrendo periodo della mia vita. E'
piccolo, relativamente nascosto, ma racchiude un forte
significato.
Il secondo, fatto il 17 Ottobre del 2012, è legato
ad un altro brutto episodio, ma, ogni volta che lo guardo, non posso
trattenere un sorriso. L'ultimo, il 17 Ottobre del 2015, è il più
grande ed è legato a tantissimi momenti di gioia. Non è quello
realizzato meglio, purtroppo, ma lo amo infinitamente.
"E se poi te ne penti?"
"Ma sai che brutto
quando sarai vecchia?"
Le
reazioni di molte persone davanti ai miei tatuaggi è alquanto
discutibile. Non ho mai pensato al tatuaggio come una moda o un
ornamento e sicuramente
si tratta di una decisione con cui farò i conti per tutta la vita.
Ma non è così per ogni decisione presa? Le conseguenze
saranno davanti ai nostri occhi sempre, che si vedano o meno. E
quando sarò vecchia, il mio corpo potrà non essere gradevole alla
vista di qualcuno, ma non sarà un tatuaggio a renderlo peggiore. E
comunque ci si può sempre girare dall'altra parte. Commenti del
genere non mi danno più fastidio, ormai ci ho fatto l'abitudine, ma
ci sono alcune obiezioni che puntualmente mi fanno contare fino a
dieci prima di rispondere:
"Sì, i tatuaggi sono
belli... Su un uomo però, non su una donna"
"Eh, ma tu sei femmina,
perché ti stai rovinando così?"
Perché
nel 2016, troppe
molte persone - e tante sono donne - apprezzano questo,
ma
disprezzano questo.
Il tatuaggio è uomo? Non
direi proprio...
Le prime tracce di tatuaggi
sono state ritrovate su corpi di donne.
Amunet,
vissuta a Tebe nel 2200 a.C., era una sacerdotessa della dea Hathor.
La sua mummia presenta tatuaggi sul ventre a cui sono
stati attribuiti significati legati alla fertilità. Altre mummie
di donne risalenti allo stesso periodo riportano tatuaggi, assenti
invece sui corpi degli uomini. Il corpo della principessa
Ukok
è stato ritrovato in Siberia nel 1993. Risale a 2500 anni fa e
presenta tatuaggi dall'aspetto sorprendentemente moderno: una sorta
di animale mitologico - una renna con il becco di grifone e le corna
di un capricorno- le ricopre la spalla sinistra e altri simboli sono
presenti sulle mani. Probabilmente stavano ad indicare un ruolo
superiore a quello degli altri appartenenti alla comunità.
E' profondamente in errore chi
pensa che il tatuaggio sia un fenomeno nuovo.
In un remoto passato era comune
anche per le donne mostrare questi segni indelebili sul corpo. Le
motivazioni potevano essere diverse e potevano essere legate alla
fertilità, alla guerra, alla posizione, al tramandarsi visivo del
sapere, e già all'epoca era considerato un modo per abbellire il
corpo.
Non ho trovato molte
informazioni sul come e sul perché sia cambiata la concezione che si
ha di questa pratica.
L'Imperatore Costantino la
proibì con un decreto che si appellava al Levitico (19,28), in cui
si condannavano i marchi sulla pelle, e risalgono al XVII secolo le
prime testimonianze secondo le quali il tatuaggio era identificato
con il mondo delle prostitute e dei criminali. In questo periodo,
infatti, le cortigiane cominciarono a farsi tatuare. Dalla seconda
metà dell'800 fino agli anni '40, sfoggiare un tatuaggio per una
donna era un atto coraggioso, che sfidava i rigidi tabù dell'epoca.
Ballerine di Night, ragazze dei
Freak Show, modelle alternative, antenate del moderno burlesque,
andavano in giro con i corpi completamente tatuati.
Una
delle prime Circus
Ladies
di cui si ha testimonianza è Nora
Hildebrandt,
che nel 1882, all'età di ventidue anni, con i suoi 365 tatuaggi
realizzati dal padre (uno al giorno per un anno), venne fatta esibire
al Brunell's Museum di New York. Qualche settimana dopo toccò ad
Irene Woodward, Bella
Irene,
autoproclamatasi "The Original Tattooed Woman".
Betty
Broadbent
fu ribattezzata "la più giovane donna tatuata al mondo".
Aveva 17 anni quando, stufa di fare la babysitter, andò a New York e
si fece tatuare Pancho Villa sulla gamba sinistra, Charles Lindbergh
sulla destra ed una Madonna con Bambino sulla schiena. Tanto per
iniziare. Betty fu la prima ad esporre i suoi tatuaggi per quello che
erano. Non raccontava, come le altre circus ladies, storie di
rapimenti e sevizie da parte di indiani, per attrirare l'attenzione
della gente. Betty era diversa. Era giovane, sicura di sé ed
anticonformista.
Queste ed altre figure contribuirono, in
maniera diversa, alla nascita delle prime associazioni di donne
tatuate per scelta (negli
anni venti, in America, gli uomini facevano tatuare le mogli, anche
contro la loro volontà, in segno di possesso), che, dall'epoca
vittoriana in poi, si identificavano anche con le più indipendenti
economicamente e con coloro che avevano avuto la possibilità di
viaggiare senza sottostare a mariti e famiglie oppressive.
Donne
che esibivano la loro pelle illustrata con un coraggio paragonabile
alla stessa irriverenza rivoluzionaria delle prime suffragette e
delle protofemministe, che fecero propria una pratica vietata per
secoli in Occidente, da papi, teologi, sovrani, e ne fecero
espressione di bellezza ed autonomia, trasgredendo gli ideali di
purezza
e decoro femminile.
Risale agli inizi del '900 anche
la prima tatuatrice donna, Maud Wagner, nata nel 1877 in Kansas.
Maud era una trapezista e contorsionista, che lavorava in
numerosi circhi itineranti. Iniziò ad esercitare la reietta
professione, dopo aver incontrato Gus Wagner, un tatuatore, che sposò
qualche anno dopo il loro incontro e da cui ebbe una figlia, Lotteva,
che iniziò a tatuare all'età di nove anni ed è diventata lei
stessa un'artista. Maud faceva a pugni con i perdigiorno che
entravano nella sua bottega per allungare le mani e incideva
cuoricini con il nome dell'amato sulla pelle di giovani fidanzate,
quali sigilli d'amore indelebili. I Wagner, nonostante l'invenzione
del tatuaggio a macchina, rimasero fedeli alla tradizionale tecnica
"hand-poked", che portarono in giro per tutti gli Stati
Uniti.
Un articolo a parte dovrebbe
essere scritto per parlare della tradizione orientale, e giapponese
in particolare, del tatuaggio. Nella seconda metà del '900, i tattoo
sono stati una forma di ribellione contro il governo. A quell'epoca
infatti, le donne della classe media non potevano indossare i kimono,
riservati solo alle nobildonne, e si facevano tatuare sul corpo
disegni simili a quelli delle sete preziose con cui venivano
realizzati.
Con il passare degli anni, il
tatuaggio fu associato sempre di più al corpo maschile, diventando
prerogativa di militari e marines e, successivamente di alcune
categorie di individui che vivevano ai margini della società, come
marinai e carcerati. Ciò portò ad una vera e propria
stigmatizzazione delle donne tatuate, che continuarono però ad
utilizzare questa forma d'arte per esprimere una protesta ed il
distacco dalla modernità, come negli anni '60-'70 con il fenomeno
hippie.
Solo
a partire dagli anni '80/'90 il tatuaggio comincia a ripulirsi
di tutte i pregiudizi che gli hanno affiancato nel tempo, ma continua
a rimanere critico il fenomeno sul corpo femminile.
Ad oggi possiamo assistere a
fenomeni diversi. da una parte ci sono modelle e donne dello
spettacolo che sfoggiano un corpo tatuato con disegni delicati,
piccoli e che seguono le linee di un corpo senza difetti, che segue i
canoni di una bellezza conforme agli stereotipi, dall'altra ci sono
donne che praticano il tatuaggio come nell'antichità e lo vedono
come uno strumento di comunicazione visiva di un messaggio.
Svariate
sono le motivazioni che portano le donne a tatuarsi e ciò è stato
anche oggetto di "studio" da parte di alcuni ricercatori
francesi, che sono approdati a risultati alquanto discutibili: "Le
donne tatuate sono considerate dagli uomini della Bretagna più
attraenti e più disponibili".
Lampante esempio di una visione limitante e stereotipata.
Tatuaggio
come body art ma anche come terapia, per camuffare menomazioni
chirurgiche, traumi del corpo e dell'animo. Ed è proprio con
questo che voglio concludere. P.Ink è un'associazione che si
propone di mettere in contatto donne sopravvissute ad un cancro al
seno e sottoposte a mastectomia con tatuatori disposti a donare loro
una forma
di guarigione che
nessun altro può dare. Perché il
cancro al seno non deve lasciare l'ultimo segno.
Grazie Miki per avermi fatto conoscere la storia dei tatuaggi e l'associazione P.Ink. La foto del tatuaggio che riprende i disegni del kimono mi piace moltissimo. Personalmente non amo né le donne né gli uomini eccessivamente tatuati, ma come per ogni cosa ognuno è libero di fare la propria scelta. Al momento non ho tatuaggi, ma l'idea di farmene fare uno c'è.
Al
prossimo mese,
Francesca, Daniela, Federica, Jennifer, Miki e Monica.